INNO DELLA SCUOLA MILITARE (Accademia di Modena)

Pagine

IL "Geometra" Comandante del 1° Battaglione Difesa NBC

IL  "Geometra" Comandante del 1° Battaglione Difesa NBC

Visualizzazioni totali

6243

lunedì 26 dicembre 2011

La Storia di Rieti



                                                
capoluogo della provincia detta "Sabina" perché abbraccia, quasi per intero, il territorio anticamente abitato dal popolo dei Sabini, è ubicata nel centro geografico d'Italia (Umbilicus Italiae).
Già forte "oppidum" dei Sabini, in seguito importante municipium romano, è la patria di Marco Terenzio Varrone, il celebre scrittore definito, dai suoi contemporanei, "padre della romana erudizione".
La città fu occupata proprio dai Romani nel 290 a.C. (da Marco Curio Dentato) e venne sottomessa dal dominio dei Romani, però ottenne dei benefici come lo sviluppo economico dovuto al commercio e alle numerose opere di costruzione e di bonifica e come avvenne per il prosciugamento delle campagne circostanti grazie alla realizzazione di un emissario sotterraneo (Cava Curiana) permettendo alle acque del fiume Velino di precipitare rovinosamente da un'altissima roccia, sulle acque del fiume Nera.
L'opera di bonifica portò in superficie la vastissima estensione dell'agro reatino, ma fu la causa di continue e sanguinose contese con i ternani, che ne rivendicavano il possesso, per tutto il medioevo, fino ad arrivare al XVIII secolo.
Rieti ottenne anche il diritto di suffragio e divenne Prefettura.
Fu sottomessa dai Barbari, i Goti e quando scesero i Longobardi venne annessa al ducato di Spoleto. Se la prepotenza e l'arroganza di questi invasori poteva rappresentare una crudeltà per il popolo reatino, le scorrerie saracene furono alquanto feroci e sanguinose. Nel 1149, l'esercito del Re normanno Ruggero di Sicilia, dopo aver occupato la Marsica e parte del ducato di Spoleto assediò Rieti saccheggiandola e devastandola per punirla dei rapporti sostenuti con i Conti de' Marsi.
Ma non fu la fine per Rieti, col tempo riprese a vivere e nel 1171 si elesse libero comune e qualche anno dopo, promettendo obbedienza e fedeltà, riconobbe la sovranità di Papa Innocenzo III.
I secoli successivi furono alquanto duri, Rieti dovette far fede alle promesse fatte al papato e scese più volte in guerra per difendere la città ed il territorio della Sabina contro nuovi e prepotenti casati, ma anche alla durezza degli eserciti di Germania degli imperatori di Hohenstaufen, tra cui il sanguinario Federico Barbarossa prima e suo nipote Federico II dopo. Successivamente dovette scontrarsi anche con le vicine città di Cittaducale, Lugnano e Cantalice, ma anche con i ternani che tentavano di appropriarsi del controllo delle acque del Velino.
Alla fine del XVIII sec. venne occupata dalle truppe francesi, e successivamente dai reazionari abruzzesi e napoletani e via via un susseguirsi di scontri alternati a momenti di relativa pace fino all'unione d'Italia. Infine, nel 1927 venne per la terza volta elevata a capoluogo della provincia reatina.
Nonostante gli assedi, le guerre, i saccheggi e le devastazioni subite nei secoli, Rieti mantiene ancora oggi preziosi monumenti e importanti opere architettoniche.
L'ambiente è circondato da una natura incontaminata: colline verdi, boschi e foreste d'alto fusto, fiumi dalle limpide acque, laghi che appaiono come specchi d'acqua incastonati in paesaggi unici, ai piedi di montagne innevate.
Non va dimenticato che, a due miglia dalla città, il 7 marzo 1821, fu combattuta la prima, anche se infelice battaglia per l'indipendenza e l'unità d'Italia, tra le milizie costituzionali napoletane di Guglielmo Pepe e le truppe imperiali austriache.

Nessun commento:

Posta un commento